lunedì 6 luglio 2015

Maria Salute degli Infermi


"Salute degli infermi..."

La Chiesa tutta, popolo e Magistero, ha moltissime volte riconosciuto la presenza, l'opera e l'agire di Maria, nonché accolto le sue parole e i suoi messaggi. Il parlare di Maria, ed è questo un suo segno distintivo e al contempo elemento di verità, altro non fa che riprendere gli insegnamenti del figlio suo Gesù richiamando e sottolineando semmai alcune sue parti o rilanciandone alcune sottaciute o meno presenti, in quel momento storico, alla coscienza del popolo di Dio.

Dall'agire positivo della Chiesa emerge in maniera evidente, a conferma ovviamente della Rivelazione divina, che ella è viva e vive in Dio, è realmente risorta e assunta in cielo con il suo corpo glorioso. In specifico, meditare la presenza di Maria nella storia bimillenaria della Chiesa, puntualmente segnata da innumerevoli momenti di presenza della Madre, ci conduce a comprendere sempre meglio la Rivelazione divina sulla vita eterna, ovvero sulla vita oltre la morte.

Noi crediamo nella risurrezione dai morti e nella vita eterna, le Scritture ci illuminano e ci guidano; gli apostoli e le prime comunità cristiane ci testimoniano una fede talmente grande, forte e appassionata nella vita eterna, da far addirittura desiderare il martirio o comunque tale, come ci testimoniano tantissimi martiri e confessori, da non temere affatto la morte. Ma qual è la nostra vita oltre la morte? La Rivelazione, come dicevamo, ci illumina, ci guida autorevolmente e normativamente; il mistero della presenza attiva e visibile di Maria nella storia della Chiesa ci aiuta al discernimento e alla comprensione, per mezzo dello Spirito Santo, della Rivelazione sui misteri ultimi.

Valleluogo (AV)
Madonna Salute degli Infermi
Maria è una creatura come ciascuno di noi. Come ogni creatura muore, ma non è trattenuta dalla morte. La Rivelazione e la storia della Chiesa ce lo confermano. Ella è beata perché ha creduto; è la donna della fede, è colei che non ha mai peccato, non ha mai tradito, mai fallito nella sua fedeltà a Dio, all'Amore. E dopo la sua morte, in questi duemila anni di storia del popolo di Dio, la vediamo, la ascoltiamo, la seguiamo. Meditando il mistero della sua presenza in mezzo all'umanità, contempliamo il dispiegarsi dell'agire di Dio nel tempo e nella storia. Tantissime sono le apparizioni della Madonna riconosciute ufficialmente dalla Chiesa.

Ella si manifesta nel pieno della sua esistenza umana, ha tratti maturi e al tempo stesso giovanili, ha un corpo splendente, è tale la sua bellezza da essere indescrivibile, potremmo dire è un corpo glorificato. Si fa riconoscere dai suoi figli che ovviamente non l'avevano mai vista prima. È la Madre di ogni figlio di Dio e ognuno la riconosce come tale.

È questa una particolarità di Maria e potrebbe farci rimanere perplessi; non è ella una donna ebrea di Nazaret? Perché ha il volto e le sembianze di ogni madre, di ogni continente ed etnia? Ci ricorda in proposito san Paolo: in cielo non ci sarà più né giudeo, né pagano, né schiavo, né libero, ma saremo tutti uno in Cristo. Meditare il mistero di Maria ci fa ben comprendere perché ella è la salute degli infermi: ella è colei in cui vinta è la morte e con essa il dolore e la sofferenza. Ci è sempre vicina affinché, guariti dai nostri peccati, vinciamo per sempre la causa ultima e vera della morte e della sofferenza. Noi infermi siamo aiutati a guarire da lei, la madre, e la medicina principale è la preghiera. «Salute degli infermi, prega per noi».

Mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno

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